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22 marzo 2016 2 22 /03 /marzo /2016 10:44
Alla Signora Presidente della Camera on. Boldrini

Per rispondere alla Presidente della Camera Sig.ra Boldrini e a tutti i parlamentari e senatori di questo paese e d’Europa che non hanno più “a cuore” i destini di una storia millenaria.

Oramai è più che risaputo, l’Europa, questo continente vecchio come è vecchio il mondo, giorno dopo giorno viene preso d’assalto da chiunque: dall’Isis che vuol farne una colonia islamica; dai musulmani che sostengono che hanno portato la loro civiltà e la loro cultura e quindi se la vogliono riprendere, vantando il diritto di essere stati depredati dei loro beni; dai siriani, iracheni e afgani che hanno trovato nel “corridoio balcanico” e attraverso la nuova via “ugro-finnica”, un modo per sfuggire alle guerre che stanno devastando quei paesi; dalle badanti che arrivano dal cuore di quello che una volta era l’impenetrabile blocco sovietico da una parte e dall’altra dalla Libia gestita dall’allora sanguinario dittatore libico Gheddafi e che attualmente è una babilonia di potentati. Abbiamo una situazione a dir poco allarmante. Insomma da mare e da terra arrivano clandestini.

Tutti hanno diritto di paternità tranne gli europei. Tutti possono vantare diritti tranne che gli europei. Sarà perché la politica europea non funziona; non funziona l’accoglienza, non funzionano le leggi, funziona solo lo status dei parlamentari i quali capiscono poco e male di tutto ciò che sta accadendo inventandosi soluzioni talmente infantili da far rabbrividire gli strateghi più noti di questo pianeta.

Tu zitto che ti è stato dato troppo in passato (così sembrerebbe vogliano dire i nostri parlamentari italiani, non tutti per la verità) adesso dobbiamo pensare agli altri. Ma di che cosa stiamo parlando? Di quali altri? Forse dei produttori di arance marocchine, dei pistacchi afgani, dei tonni giapponesi, delle susine californiane, del gas russo, del petrolio libico e via di questo passo? Ma gli esempi sono tantissimi e tutti conosciuti, quindi non ve li cito. Ma dei clandestini, dei richiedenti asilo chi se ne occupa? Come è possibile che questa gente pensa che la sua salvezza sia l’Europa abbandonando a non so chi il loro paese?

Ma l’appartenenza non conta più? Il diritto alla propria terra non ha più nessun valore? O si pensa di espiantare, attraverso la guerra, una popolazione da un intero continente per riprodurre usi e costumi nel cuore dell’ Europa, di una cultura che è lontana molti secoli dal nostro Paese.

Ma se in verità non siamo riusciti, dopo circa un secolo, a fare capire ai figli di quei lavoratori arrivati in Europa (Francia, Belgio, Olanda etc.) dalle ex colonie africane che la cultura europea è un’altra cosa rispetto a quella africana, o a quella del tanto decantato dai terroristi califfato islamismo, come possiamo convincere questa orda di disgraziati, che possono essere compresi a fondo solo da coloro i quali vivono la loro condizione, che l’Europa è un altro mondo?

La conversione all’integralismo islamico, senza volere togliere il diritto di celebrare ad ognuno i propri riti religiosi, non autorizza nessuno ad affermare con la forza il diritto a far parte di un credo religioso. Se poi gli islamici nel nome di Allah si vogliono far saltare in aria che lo facciano pure ma in pieno deserto.

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